I nostri itinerari
Pesca a mosca in Val Camonica: alla scoperta della riserva naturale di Sant'Antonio
Le Valli di Sant’Antonio, si trovano nel Comune di Corteno Golgi in provincia di Brescia e rappresentano l’estremo lembo orientale delle Alpi Orobie, posto a cavallo tra la Valtellina e la Valle Camonica.
Luoghi d’acqua, di pietra e di legno. Due sono i colori predominanti che colpiscono chi risale le valli: il verde dei versanti ed il bianco dei torrenti la cui acqua, impetuosa e cristallina, solca la roccia e corre rapida nei fondovalle. Due istituti di tutela, una Riserva Naturale Regionale ed una Zona Speciale di Conservazione di Rete Natura 2000, ne tutelano biodiversità e paesaggio.
La Riserva di Pesca delle Valli di Sant’Antonio è interamente compresa nei confini dell’area protetta e questo le consente di potersi pregiare di una qualità ambientale di elevato livello. Sviluppandosi tra i 715 m slm del torrente Ogliolo ed i 2.384 m slm del lago di Picol, lungo valli esposte a Nord, gode di un clima tipicamente alpino.
Numerosi i torrenti che scendono rapidi dai versanti verso il fondovalle, dove rallentano la loro corsa e spaziano tra pascoli e prati da sfalcio. Le acque limpide, fredde e ben ossigenate dei torrenti Valle Brandet, Valle di Campovecchio e Valle di Sant’Antonio, regolate della fusione delle nevi, sono l’habitat ideale per popolazioni di Trota fario.
La Riserva di Pesca comprende anche un lago naturale, posto a 2.384 m in alta Val Brandet, di origine glaciale, profondo 65 m, dove è presente un’interessante popolazione di Salmerino di fonte. Le strade agro-silvo-pastorali e la rete sentieristica ottimamente gestite, la presenza di due rifugi, rifugio Val Brandet e rifugio Alpini di Campovecchio, come i numerosi alberghi presenti sul territorio comunale, consentono un’ottima fruizione dell’area ed un facile accesso a tutte le zone di pesca.
Oltre alla pesca, le valli offrono numerosi itinerari escursionistici per gli amanti della montagna e percorsi per gli appassionati di mountain bike. Le aree attrezzate, presenti lungo i fondovalle, consentono di trascorrere piacevolmente il tempo libero a contatto con la natura. Respirare l’identità di questi luoghi lasciandosi stupire dai profili delle vette sui laghi, dal fragore di un torrente e dal profumo del bosco equivale a fare un viaggio interiore, alla scoperta di se stessi e della propria natura.
La val camonica in breve
Una valle lunga 80 km
La più vasta delle valli bresciane si estende per circa 80 km dal Lago d'Iseo fino al passo del Tonale
Pesca del salmerino
Una delle più importanti aree naturali di pesca al Salmerino di fonte in Italia
Incisioni rupestri
Patrimonio Unesco dal 1979 i graffiti rupestri sono il diamante della Val Camonica
Centinaia di escursioni
Itinerari incantevoli in mezzo a boschi di conifere fra laghi e torrenti, dove respirare la magia della natura
Una riserva naturale parziale di interesse paesistico
Situata all’estremità orientale delle Alpi Orobie, la Riserva tutela due splendide vallate gemelle, la Val Brandet e la Valle di Campovecchio. Separate da una lunga dorsale, le valli si congiungono presso il pittoresco nucleo di S. Antonio, incastonato tra le acque di due stupendi torrenti, che raggiunse il suo massimo sviluppo tra la fine del XVIII ed il XIX secolo, quando aumento` l’interesse per lo sfruttamento delle risorse minerarie e silvo-pastorali presenti.
I confini della Riserva Naturale Regionale “Valli di Sant’Antonio” comprendono gli ambiti interessati dai torrenti Campovecchio e Brandet fino alla loro confluenza presso l’abitato di Sant’Antonio e da qui a scendere fino alla località Les mantenendosi ad una distanza di circa 150 metri dall’alveo, sia in sponda destra sia in sponda sinistra e includendo gli insediamenti rurali di Campovecchio e Brandet nonché la piccola frazione di Sant’Antonio.
Verso l’alto la Riserva Naturale lambisce i pascoli della Malga Casazza in Val Brandet e quelli della Malga Enet in Valle di Campovecchio, per un’estensione complessiva di circa 239 ettari. Per la normativa vigente nella Riserva e per i comportamenti che è necessario osservare per una corretta fruizione dell’area si rimanda al “Piano della Riserva Naturale” e alla cartellonistica presente sul territorio.
La Riserva Naturale “Valli di Sant’Antonio” è completamente inclusa entro i confini dell’omonimo Sito di Importanza Comunitaria (SIC codice Natura 2000: IT2070017), che interessa tutto il bacino imbrifero delle Valli di Sant’Antonio per una superficie di 4160 ettari.
Dal punto di vista altimetrico si passa dai 1000 m s.l.m. nei pressi del punto di confluenza della Valle di Sant’Antonio con il Fiume Ogliolo (loc.tà Fucine) per arrivare fino alle vette più alte in quota dei monti Torsolazzo (2604 m), Lorio (2674 m), Telenek (2748 m), Sellero (2733 m), Culvegla (2613 m) e Borga (2734 m), che delimitano il bacino idrografico della Valle di Campovecchio ed i monti Torsoleto (2705 m), Piz Svolt (2641 m), Palone del Torsolazzo (2670 m), ZingloBernu` (2597 m), Palone del Soppressà (2588 m) e Palone di Bondone (2535 m) che delimitano invece il bacino idrografico della Valle Brandet.
COSA SI PESCA IN VAL CAMONICA
Pesca in Val Camonica vuol dire anzitutto temolo (pesce che predilige fiumi e torrenti limpidi, con acque ben ossigenate) e trota fario, poi salmerino alpino e marmorata, con quest’ultima che può raggiungere dimensioni ragguardevoli ed è una varietà caratteristica ed esclusiva dei bacini fluviali adriatici subalpini italiani e sloveni.
TEMOLO
(Thymallus Thymallus)
TROTA FARIO
(Salmo Trutta)
SALMERINO ALPINO
(Salvelinus Fontinalis)
TROTA MARMORATA
(Salmo Marmoratus)